"Va dove ti porta il cuore"

Attenzione a questo motto perché in alcuni casi può portare a dei risultati drammatici in amore: il nostro inconscio infatti, ci può condurre a fare scelte sentimentali sbagliate e distruttive.
Nei rapporti sentimentali si possono distinguere 3 fasi che non tutti riescono a portare a termine con la conseguenza di fissarsi in una determinata fase.
FASE 1: Fusione
In questa fase si sperimenta l’emozione di sentirsi un tutt’uno con l’altro. Il limite di questa condizione però è che non lascia uno spazio per lo sviluppo personale, quindi è normale che con il passare del tempo si senta il bisogno di cercare una forma più cosciente di relazione con l’altro.
In genere coloro che sono più inclini alla fusione sviluppano delle resistenze verso rapporti più profondi perché temono di diventarne schiave, ma l’evitare una relazione vera è di certo la strada più sbagliata per superare il problema della simbiosi.
FASE 2: Proiezione
In questa fase si verifica un allontanamento e pertanto dopo i primi tempi prendiamo le distanze da “tu” e torniamo al vecchio “io”.
Se i due partner non superano entrambi la prima fase il rapporto può inabissarsi per due motivi:
  • perché dopo la fase di fusione si manifesta la resistenza nel concedere al “tu” il diritto di esistenza nella concreta convivenza quotidiana;
  • perché nascono resistenze al cambiamento apportato dall’altro.
Ognuno può diventare una persona nuova grazie all’unione con l’altro, ma la difficoltà sta nel percepirlo come qualcosa di estraneo e allo stesso tempo vicino a sé: “io non sono te, ma tu sei un’immagine che mancava lungo il percorso verso il mio Sé”.
FASE 3: Immagine-Guida
In questa fase, la più completa, la persona amata diventa un’immagine guida che riflette le nostre possibilità di vita fino a quel momento sconosciute.
L’altro ci fa scoprire una nuova immagine che ci fa andare oltre il nostro limitato modo abituale di vivere e vedere.
Il Sì dell’unione, “con il tuo essere mi riveli cose che anche io devo realizzare”, si congiunge al No della delimitazione, “io non sono te”. La persona amata stimola a diventare quello che vediamo in essa: ognuno vede riflesse nell’altro parti di sé che grazie a questa percezione, possono cominciare a vivere anche al proprio interno.
Ogni amore profondo si basa su questo: la reciproca riflessione dell’immagine-guida. A differenza di quando avviene nella fase 2, la proiezione, nessuno vuole cambiare l’altro quanto piuttosto ognuno vuole cambiare se stesso (in maniera costruttiva in quanto stimolato al meglio) nel confronto con il “tu” e nell’accettarlo.

Autore articolo
Dott.ssa Eleonora Cittadino|Psicologa
Bibliografia
Guerreschi C. “La dipendenza affettiva. Ma si può morire anche d’amore?” – Franco Angeli
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